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Addio a Raimondo Vianello

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Addio a Raimondo  Vianello Empty Addio a Raimondo Vianello

Messaggio Da °°ganger°° Gio 15 Apr 2010, 22:33

Addio a Raimondo  Vianello Post-2013-1271349164

Di origini venete, trascorse la giovinezza a Spalato, dove si era trasferito il padre Guido, ammiraglio della Marina militare, che era al comando della famosa accademia navale già austro-ungarica e in Dalmazia, sempre per motivi di servizio durante la Seconda guerra mondiale. Successivamente Raimondo si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza, ove conseguì la laurea senza peraltro mai esercitare alcuna professione forense. A seguito della sua adesione alla Repubblica Sociale Italiana[1] come bersagliere, nel 1945 venne detenuto dagli alleati nel campo di concentramento di Coltano assieme ad altri personaggi famosi (il poeta americano Ezra Pound, gli attori Dario Fo, Walter Chiari, Enrico Maria Salerno, l'olimpionico di marcia Giuseppe Dordoni, il giornalista Enrico Ameri, il regista Luciano Salce e il politico Mirko Tremaglia).

Poco dopo la fine della seconda guerra mondiale, insieme al fratello Roberto, fu atleta e dirigente del Centro Nazionale Sportivo Fiamma. Partecipò alla rivista Cantachiaro N°2 di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, in cui ebbe grande successo: negli anni cinquanta dopo il teatro di rivista, passò al cinema, come caratterista, e al teatro. Il grande successo giunse in televisione, assieme a Ugo Tognazzi nel programma Un due tre. Partecipò allo spettacolo del sabato sera Il Tappabuchi, in qualità - secondo l'ironica definizione dei titoli di testa del programma - di "aiuto presentatore" di Corrado.

Nel 1962 si sposò con Sandra Mondaini (conosciuta sul set nel 1958, con la quale ha lavorato in coppia per quasi cinquant'anni. Negli anni Settanta ha partecipato a diversi varietà trasmessi dalla RAI, come Sai che ti dico?, Tante scuse, Di nuovo tante scuse, Noi... no, Io e la befana, per poi proseguire fino all'inizio degli anni Ottanta con il quiz Sette e mezzo e Stasera niente di nuovo, prima di passare alle reti Fininvest con la moglie.

Su Canale 5 la coppia ha condotto i varietà Attenti a noi due, Attenti a noi due 2 e Sandra e Raimondo Show, ed ha interpreto la sit-com Casa Vianello (1988-2007). Tra il 1996 e il 1997 la serie si trasferì in campagna, con cinque film per la tv intitolati Cascina Vianello (a cui partecipò anche Paola Barale) e altri cinque intitolati I misteri di Cascina Vianello: in questi ultimi la coppia si cimentava in una insolita attività di investigazione per scoprire gli autori di delitti o furti, sempre in chiave umoristica. Dopo l'omaggio alla loro carriera in Mediaset di Sandra e Raimondo Supershow (2004), con Crociera Vianello (2008) la coppia ha invece dato l'addio alle scene, anche se Vianello si è ironicamente dichiarato disponibile a essere ospitato, specie in trasmissioni sportive, come «ospite un po' dormiente».

Da solo, sempre su Canale 5 ha presentato le trasmissioni Zig zag (1983-1986) e Il gioco dei 9 (1988-1990), quella sportiva di Italia 1 Pressing (1991-1999), Studio tappa (1996). Nel 1984 partecipa come concorrente (gareggiando con Lino Banfi) alla 500° puntata de Il pranzo è servito.

In occasione della discesa in campo politico di Silvio Berlusconi, nel 1994, durante la trasmissione Pressing Vianello mise in scena un dialogo con Antonella Elia in cui dichiarò l'intenzione di votare per il proprio editore alle imminenti elezioni politiche.

Divenuto ormai un'icona del "buon presentatore", per la capacità di trasmettere un'atmosfera cordiale, Raimondo Vianello fu chiamato nel 1998 a presentare il Festival di Sanremo: la sua conduzione venne generalmente considerata elegante e distaccata. Nel 2004 Biagio Antonacci, in occasione della pubblicazione del suo nuovo disco Convivendo, chiese a Raimondo Vianello e a sua moglie Sandra Mondaini di posare per la copertina dell'album; i due però preferirono rifiutare l'offerta.

Muore alle ore 6:52 del 15 aprile 2010 all'Ospedale San Raffaele di Milano,[5] dopo 11 giorni di ricovero. Non aveva perso la sua vena ironica: Pippo Baudo[6] riferisce: «Negli ultimi tempi non parlava più, si era come assopito, ma recentemente ero riuscito a parlarci: "se mi chiami per le condoglianze anticipate hai sbagliato numero" era stata la sua ironica risposta».
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